Ogni giorno Bergoglio fa il suo comizio. Anche Lucia Annunziata ieri celebrava "l'opposizione di papa Bergoglio" a Salvini. È singolare che il fronte anti-Salvini che lo acclama - fatto in gran parte di laicisti, anticlericali, atei, comunisti e postcomunisti - riconosca entusiasticamente "il ruolo di vero oppositore a un monarca teocratico" (come lo definisce il sito di D'Agostino). Hanno restaurato il papa re, con tanti saluti alla laicità dello Stato e al Concordato.
Eppure, come Pastore della Chiesa universale, Bergoglio avrebbe ben altre cose di cui occuparsi. A cominciare dalla crisi della fede: in Italia, per esempio, un recente studio della Doxa parla di un crollo del 7 per cento dei credenti negli ultimi cinque anni (proprio i suoi anni).
Per non dire delle persecuzioni che subiscono i cristiani. In questi giorni non c'è stata solo la strage di cristiani nelle chiese dello Sri Lanka, alla messa di Pasqua (decine di bambini massacrati). Il Foglio ha titolato: "È guerra globale ai cristiani. Canada, Africa, Asia, Medio Oriente: una settimana di cristianofobia islamista".
TEMI IGNORATI - Ma Bergoglio non si è sentito: aveva da fare la sua campagna elettorale contro Salvini (con rom o migranti). E il suo braccio destro in porpora doveva giocare all'elettricista in un palazzo occupato di Roma. Del resto Bergoglio non vuole proprio sentir parlare di cristiani perseguitati da islamisti e comunisti (al regime cinese ha praticamente consegnato la Chiesa che aveva resistito alle persecuzioni). Lui non critica mai islamisti e comunisti. È ai cristiani che riserva critiche ferocissime e anche insulti (ne è stato stilato un lungo elenco).
Vittorio Sgarbi sospetta che Bergoglio sia ateo. A noi non è dato saperlo. Di certo preferisce occuparsi di politica piuttosto che di Dio. Una politica di estrema sinistra che - per esempio - lo induce a ricevere in Vaticano realtà come il Centro sociale Leoncavallo, ma non i cattolici del Family day o della "Marcia per la vita" che vengono schifati.
La Lega è uno dei partiti più sensibili ai temi cattolici. Ma secondo Il Fatto Bergoglio ha detto su Salvini: «Non posso e non voglio stringergli la mano». Al cattolico Salvini no. Invece ha stretto la mano, pubblicamente, a Emma Bonino che - come si sa - è laicista, ultra abortista e anticlericale. Anzi, Bergoglio è arrivato a indicare proprio la Bonino e Napolitano «tra i grandi dell'Italia di oggi».
TROPPA POLITICA - Nonostante la sua ossessione per il potere (tipica della peggiore corrente gesuitica) va precisato che di solito i leader che Bergoglio sostiene vanno a fondo. Entrò a gamba tesa nelle presidenziali americane contro Trump e Trump vinse, sconfiggendo la laicista Hillary Clinton. Era notoriamente contro Macrì in Argentina e contro Bolsonaro in Brasile ed entrambi vinsero. In Colombia un'altra sconfitta. Lo stesso Pd obbedì all'invettiva bergogliana sui migranti, che sbarcarono a migliaia in Italia, ed è uscito a pezzi dal voto del 2018.
Ieri il braccio destro di Bergoglio, padre Spadaro ha lanciato un'invettiva inorridita contro Salvini perché ha mostrato il rosario alla manifestazione di Milano (Bergoglio preferisce la Bonino e Napolitano i quali hanno ben altri vessilli). Ma Spadaro, che mette al bando Dio dalla politica vietando rosari e crocifissi, dimentica che questo Paese è stato governato per mezzo secolo da un partito che si definitiva "cristiano" e aveva una croce nel simbolo. Un partito che la Chiesa ha assai sostenuto. "Cristiano" si dice anche il partito della Merkel. E negli Stati Uniti i presidenti giurano sulla Bibbia.
Molti in Vaticano hanno dimenticato Dio e pretendono che tutti facciano lo stesso. Ma il popolo cattolico non vuole tradire la propria fede e i propri valori. A un Bergoglio che fa dichiarazioni sgradevoli (perfino su Gesù) e fa politica di sinistra, la maggior parte dei cattolici preferisce Salvini che invoca la Madonna a protezione dell'Italia e dell'Europa e che fa tesoro dell'insegnamento di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Sono loro la Chiesa vera.
di Antonio Socci
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