di Sabino Paciolla
Il governo ieri ha deciso una stretta sui cosiddetti novax. La ragione? Aumenta il contagio e occorre anticipare le mosse per fermarlo. Il governo ha deciso che gli accessi saranno limitati ai soli possessori del Super Green Pass, quindi i non vaccinati saranno impediti nell’accesso al bar, ristorante, cinema, musei o in palestra ecc., e avranno limitazioni anche negli spostamenti. L’obiettivo di questa stretta è di evitare le chiusure e di “guardare con più serenità e di vivere in sicurezza la prospettiva dell’inverno e delle vacanze di Natale”, ha detto un governatore. Il Super Green Pass con le nuove regole dovrebbe entrare in vigore dal 6 dicembre e durare fino al 15 gennaio, salvo proroga (come al solito).
A guardare con animo sereno a queste misure si scorge subito l’insensatezza che le caratterizza. Infatti, il governo dovrebbe spiegare perché “recludendo” una minima parte della popolazione di non vaccinati, il 15% di cittadini che già ogni due giorni si fa il tampone per muoversi, si dovrebbe fermare l’aumento dei contagi. E’ semplicemente una bugia o una pia illusione. Come una bugia è quella di Draghi quando ieri in conferenza stampa ha detto: “La situazione italiana oggi è sotto controllo, in una delle situazioni migliori in Europa, grazie alla campagna [vaccinale] italiana che è stata un successo notevole”. Draghi finge di non sapere che se oggi abbiamo una situazione migliore (insieme a Francia, Spagna e Portogallo) rispetto ad altri paesi europei non è affatto dovuta ai vaccini ma alla semplice diffusione del virus che non ha ancora interessato la parte occidentale dell’Europa (si guardi il grafico sotto).
Chiunque può vedere che i paesi più vaccinati sono proprio quelli che sperimentano i maggiori contagi. Chiunque può vedere che il continente che evidenzia il maggior contagio, l’Europa, è il continente che guida la classifica dei più vaccinati. Perché l’Italia dovrebbe essere diversa dalle altre nazioni? Forse perché il governo pensa di recludere i non vaccinati? “Ma mi faccia il piacere!”, direbbe il mitico Totò.
Il vaccino, è acclarato, non interrompe i contagi, al massimo protegge dalla malattia grave, anche se questo è da verificare nel medio-lungo periodo dopo una successione di richiami. Pertanto, anche se si inasprisse la limitazione dei movimenti dei non vaccinati, il contagio ci sarebbe comunque, perché il virus si fa un baffo delle politiche sconclusionate di un governo che cerca colpevoli a vanvera.
Ecco la percentuale di vaccinazione di alcune nazioni europee:
Ed ecco i contagi nelle stesse nazioni:
Quello che è certo è che con questo Super Green Pass viene istituzionalizzato in Italia un regime di apartheid. Un regime, quello dei libri di storia, che abbiamo giustamente ritenuto orribile e indegno dell’umanità. Abbiamo anche giustamente celebrato Nelson Mandela, il leader non violento dell’anti-apartheid. Eppure oggi ci gloriamo delle misure che impediscono a una persona non infetta, non ammalata di COVID, ma semplicemente non vaccinata di entrare in un bar.
In quel tempo una persona di colore non poteva entrare in un bar per soli bianchi semplicemente perché aveva la pelle nera, oggi un cittadino non potrà entrare in un bar per soli vaccinati o guariti semplicemente perché ha l’unica colpa di non essere vaccinato e sano. Allora vi erano due classi, quella con la pelle scura, che aveva solo una parte dei diritti, e quella che aveva la pelle chiara, che invece aveva tutti i diritti; allo stesso modo, oggi c’è la classe dei vaccinati che hanno tutti i diritti, anche quello di infettare inconsapevolmente gli altri, e quella dei non vaccinati che hanno meno diritti, anche se hanno meno probabilità di infettare gli altri visto che si fanno il tampone ogni giorno. I non vaccinati addirittura pagano un tributo, il costo del tampone, per andare a lavorare. Un tributo che assomiglia tanto a quello che i cristiani, considerati dhimmi, inferiori, dovevano pagare alle autorità dei territori musulmani dove vigeva la sharia. In quei posti, infatti, i cristiani, per poter avere una relativa libertà e tutela, dovevano o convertirsi all’islam o pagare il tributo o, in alternativa, andar via da quei territori.
Ma i non vaccinati perché hanno tanta ritrosia a vaccinarsi? Forse perché hanno una irrazionale paura? Perché sono contro la scienza? Perché credono che la terra sia piatta? Nulla di tutto questo, semplicemente perché hanno le loro ragioni basate sui dati della medicina e della scienza. Ragioni che si possono condividere o meno, ma legittime ragioni.
A riprova riporto i dati degli eventi avversi dei più comuni vaccini e dei più comuni farmaci. Fate la prova anche voi con qualsiasi farmaco (in inglese) consultando la banca dati VigiAccess:
Per una maggiore chiarezza visiva riporto i dati su un grafico:
Preciso preliminarmente che ad oggi sono state inoculate tra 7 e 8 miliardi di dosi di vaccino COVID, tra prima, seconda e terza dose. Il 42% della popolazione mondiale ha ricevuto la doppia dose.
Come si può vedere dalla tabella e dal grafico, gli eventi avversi segnalati dopo l’inoculo dei vaccini COVID sono una enormità rispetto a quelli di tutti gli altri vaccini e dei farmaci più comuni. Queste segnalazioni, essendo volontarie, sono però una sottostima di quello che avviene nella vita reale. Si tenga inoltre presente che per tutti i vaccini non COVID e per tutti i farmaci si parla di decine di miliardi di dosi. Infatti, mentre i vaccini COVID hanno una vita di appena un anno, tutti gli altri farmaci e vaccini hanno una vita che varia dai 30 ai 50 anni, e in alcuni casi si può arrivare a 74 anni come nel caso della clorochina, o a oltre 150 anni, come nel caso dell’Aspirina. La tabella sopra pubblicata riporta però solo i dati di una parte della vita del prodotto, quella che va dai 30 ai 50 anni.
Se il vaccino contro la parotite presenta in 49 anni solo 711 eventi avversi, i vaccini covid ne presentano 2,6 milioni, e in un solo anno!!! Per il vaccino della poliomielite in 53 anni sono stati segnalati solo 122.000 casi avversi su miliardi di dosi. L’Ivermectina, un farmaco antiparassitario ad ampio spettro, che si è dimostrata efficace nella cura della COVID-19 (si legga la storia pubblicata oggi), ha presentato solo 5.705 casi avversi in 29 anni di vita. E’ dunque un farmaco estremamente sicuro (si contano circa 20 decessi), super sperimentato visto che sono state utilizzate circa 4 miliardi di dosi per uso umano. Il confronto tra l’Ivermectina e i vaccini COVID non è neanche paragonabile visto che a fronte di 5.705 segnalazioni di eventi avversi per l’Ivermectina in 29 anni, se ne contano 2,6 milioni per i vaccini in solo un anno. Ovvero, se volessimo rapportare il tutto a 29 anni per entrambi i prodotti, 5.705 eventi avversi per Ivermectina contro 74.123.159 (2.555.971 x 29 anni) dei vaccini COVID!!!!. Eppure l’Ivermectina è ostracizzata per la cura della COVID-19.
Se i vaccini non ostacolano i contagi e gli effetti collaterali sono enormi, i dubbi di chi non intende vaccinarsi sono più che legittimi. Perché dunque accanirsi contro una minoranza? Perché non si prende ragionevolmente atto che il vaccino non è l’unica arma a disposizione ma che una malattia ha bisogno anche di una cura? Perché non si prende atto che le cure, quelle domiciliari, ci sono e ci sono state sin dai primi mesi dallo scoppio della pandemia? Perché vengono denigrati farmaci come Ivermectina e Idrossiclorochina che sono ben conosciuti, sperimentati da decenni, sicuri e combattono il coronavirus in maniera efficace? Forse perché costano qualche euro?
Un governo e governatori di regioni che illudono i cittadini scaricando le colpe sulla minoranza dei non vaccinati è una classe dirigente non all’altezza del suo compito perché, come ha detto il prof. Crisanti, sono i rappresentanti di una italietta provinciale che usa “la caccia alle streghe dei novax” come foglia di fico per coprire i suoi fallimenti.
Il Super Green Pass sarà un boomerang politico, lo strumento che dimostrerà chiaramente che la questione non sono i novax ma una cosa piccola piccola chiamata coronavirus, che occorre affrontare non ideologicamente ma in maniera ragionevole, realistica, razionale e scientifica. Una volta che avranno rinchiuso in una “riserva indiana” i non vaccinati, con un virus che continuerà a correre e a diffondersi per tutta l’Italia, perché questo è lo scenario probabile, con le terapie intensive che si riempiranno, questa classe dirigente cosa racconterà ai suoi cittadini? Cosa racconterà a quella parte di popolazione che ha creduto ciecamente alle sue parole quando le ha continuamente raccontato che una volta vaccinati, come per incantesimo, la pandemia sarebbe scomparsa, che ogni problema sarebbe stato risolto, che ogni libertà ci sarebbe stata garantita? Questa classe dirigente avrà il coraggio di dire che ha aperto solo un quarto delle preventivate e necessarie terapie intensive? Questa classe dirigente dirà che a distanza di due anni non ha ancora affrontato il nodo sicurezza dei trasporti pubblici per scuola e lavoro? Questa classe dirigente darà ancora la colpa ai novax invece di battersi umilmente il petto per colpe politiche che appartengono a sé stessa e solo a sé stessa? Questa classe dirigente ammetterà di aver detto una bugia quando ha fatto credere alla gente che bastava avere un lasciapassare verde per sentirsi al sicuro in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, quando è da tempo acclarato e certificato che già a partire dal terzo mese, leggasi terzo mese, un vaccinato ha una carica virale uguale a quella di un non vaccinato, e che dopo il quinto-sesto mese dalla vaccinazione si può ammalare come un non vaccinato? Questa classe dirigente dirà che il primo strumento di contagio è stato il green pass che durava 12 mesi quando già dal terzo mese un vaccinato contagia come un non vaccinato? Questa classe dirigente dirà che il primo attore che ha favorito il contagio è stato il governo che ha illuso la popolazione imponendo questo tipo di green pass? Questa classe dirigente ammetterà che un non vaccinato che si fa il tampone ogni due giorni è più sicuro socialmente, in termini di diffusione del virus, rispetto a un vaccinato che non si tampona mai?
Caro amico che ti sei vaccinato, io rispetto la tua scelta, qualunque sia la ragione, so che è sicuramente legittima, ma tu rispetta la mia perché essa non è frutto di paura o di individualismo o di spirito antiscientifico, come ti viene detto, ma è corroborata da dati scientifici che il mainstream non vuole vedere o tiene nascosti. In fondo, la scienza non si nutre di legittimi confronti tra tesi confortate da dati in un mondo di incertezza?
Caro amico che ti sei vaccinato, sostengo la scienza e il genuino spirito scientifico, quello che si pone domande sulla realtà e cerca risposte nella consapevolezza che l’avvicinamento alla verità è un processo lungo e per tentativi, dove una scoperta viene superata nel tempo da un’altra. Amo la scienza e il genuino spirito scientifico, ma sono altresì convinto che dietro questo mondo ci sono anche sfrenati interessi economici e finanziari che deturpano il volto genuino della scienza e hanno dirette ripercussioni sulla nostra salute (basta vedere le migliaia di cause intentate dai cittadini in tribunale per lesioni alla loro salute e che hanno visto perdenti le case farmaceutiche con pene per miliardi di dollari).
Caro amico che ti sei vaccinato, senza dividerci, insieme e con spirito scientifico, affrontiamo questa sfida di un virus che perturba la nostra esistenza, senza odio personale e sociale, senza farci illudere da una classe politica che mettendo alla gogna una minoranza di cittadini sta mentendo e sta dimostrando di essere incapace di affrontare con ragionevolezza un problema sicuramente delicato e grande.
https://ilsapereepotere2.blogspot.com/2021/11/super-green-pass-lapartheid-diventa.html
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